Automotive. Proposta dei comuni CdM sedi Stellantis: “Settore strategico per l’Italia. Pronti a fare la nostra parte”.
18 ottobre 2024 – Coordinamento permanente dei Comuni sede di stabilimenti Stellantis che aderiscono alla rete Anci Città dei Motori, per condividere rapidamente in questa fase delicata analisi e decisioni; richiesta al Governo e al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, di includere il Coordinamento nei tavoli istituzionali sulla crisi dell’automotive italiano. Queste le decisioni scaturite dalla riunione, svoltasi stamattina in videoconferenza, alla quale hanno partecipato sindaci e rappresentanti dei Comuni di Atessa, Melfi, Modena, Paglieta, Piedimonte S.Germano, Pratola Serra, Termoli e Torino. La riunione è stata coordinata dal presidente CdM Luigi Zironi.
I Comuni che ospitano stabilimenti Stellantis “seguono con preoccupazione crescente – afferma il documento approvato – la crisi di un comparto produttivo che ha segnato lo sviluppo del Paese nel dopoguerra, e tuttora ne costituisce una parte strategica e irrinunciabile. Condividono le preoccupazioni e l’iniziativa unitaria assunta dal sindacato con la manifestazione di Roma e in altre città, dove sono stati presenti moltissimi sindaci e amministrazioni.
”L’automotive serve all’Italia e deve restare centrale nel suo sistema industriale: per l’occupazione che garantisce – sottolinea il documento – per il contributo alla crescita dell’economia nazionale e locale; per la spinta alla creatività e all’innovazione che ha dato vita ad un ‘Made in Italy’ dei motori conosciuto e apprezzato nel mondo. Non si tratta di attestarsi in difesa del passato glorioso, ma anzi di rilanciare proprio la sfida dell’innovazione, della creatività e del ‘saper fare’ italiano”.
“Perché questo rilancio si realizzi – indica il coordinamento – bisogna contare su due fattori: scelte di politica industriale nazionale chiare e lungimiranti che tengano conto del quadro complessivo di sviluppo del settore a livello europeo e mondiale; un gioco di squadra che veda dalla stessa parte, in maniera costante e coordinata, governo nazionale e governi regionali, rappresentanze dei lavoratori e del mondo industriale, in un quadro di dialogo costruttivo con l’Unione europea. I Comuni dell’automotive che si riconoscono in Città dei Motori sono pronti a fare la loro parte”.